CLETO E SAVUTO
STORIA

Antichità e fondazione
La storia di Cleto ha radici molto antiche, con tracce di insediamenti che risalgono al periodo neolitico. La valle del Savuto, attraversata dall’omonimo fiume, era un’importante area di passaggio e insediamento già in epoca preromana, grazie alla fertilità del terreno e alla posizione strategica. Alcuni studiosi ipotizzano che il territorio di Cleto fosse legato all’antica città di Temesa, una colonia greca cantata da Omero, celebre per le sue miniere di rame.
Il nome “Cleto” deriva probabilmente dalla regina greca Clite, moglie di Meliandro, che secondo la leggenda fondò la città e le diede il suo nome. Durante il periodo romano, la valle del Savuto divenne un crocevia importante per le comunicazioni tra le città costiere e quelle interne, grazie alla presenza della Via Popilia, una strada consolare romana che attraversava la regione.
I vari periodi
Durante il Medioevo, Cleto assunse una grande importanza strategica e militare. Il borgo, situato su un colle, fu dotato di un castello fortificato, costruito probabilmente dai Normanni nel XII secolo per difendersi dalle incursioni saracene. Le sue mura racchiudevano una piccola comunità che si sviluppò attorno alla fortezza e alle chiese medievali.
La valle del Savuto, con il suo fiume impetuoso, divenne un importante polo agricolo e commerciale nel corso dei secoli. Durante il periodo aragonese, Cleto fu parte integrante del sistema feudale e subì l’influenza delle grandi famiglie nobiliari della Calabria, tra cui i Ruffo e i Sanseverino.
Nel XVIII e XIX secolo, il territorio di Cleto e la valle del Savuto furono coinvolti nei cambiamenti sociali ed economici portati dalle riforme borboniche e successivamente dall’Unità d’Italia. Il borgo rimase un centro agricolo e artigianale, specializzato nella produzione di olio d’oliva, vino e grano.
Epoca contemporanea
Oggi, Cleto è un borgo affascinante e suggestivo, conosciuto per il suo centro storico ben conservato e per il Castello di Cleto, che domina la valle sottostante. Il castello, in parte in rovina, è uno dei punti più visitati dai turisti, che possono ammirare i panorami spettacolari e rivivere la storia del luogo. Le strette stradine del borgo, le case in pietra e le chiese antiche raccontano la storia di una comunità che ha saputo preservare le sue tradizioni.
La valle del Savuto, con il suo fiume che attraversa paesaggi mozzafiato, è un luogo ricco di storia e natura. Il fiume Savuto, il cui nome deriva dal latino “Sabutus” e dal greco “Ocinaros” (che scorre veloce), era un’importante via di comunicazione per le popolazioni locali e continua a rappresentare una risorsa naturale di grande valore. Oggi, la valle è meta di escursioni e attività all’aria aperta, con percorsi che conducono a borghi, antiche rovine e bellezze paesaggistiche.
La tradizione gastronomica di Cleto e della valle del Savuto è un altro punto di forza. La produzione di olio d’oliva di alta qualità, il vino e i salumi locali attirano gli amanti della cucina tradizionale calabrese. Gli eventi e le sagre, come il Cleto Festival, celebrano l’arte, la cultura e la gastronomia del luogo, attirando visitatori da tutta la regione.